La posa in opera del parquet Listone Giordano

Verifiche preliminari nella posa del parquet

Prima di effettuare la posa in opera del pavimento il posatore deve svolgere la verifica preliminare del cantiere per accertarsi che le condizioni siano idonee alla posa.

In particolare, ancora prima di trasportare il pavimento nel cantiere deve:

  • Verificare che la porta di ingresso e gli infissi siano stati installati e che i relativi vetri siano stati montati. Nel caso che si debba posare un prodotto già finito industrialmente, verificare che la tinteggiatura delle pareti sia stata ultimata e che la vernice si sia asciugata.
    Nel caso in cui si debba posare un prodotto nella versione Classico (da finire in opera), verificare che le pareti siano state tinteggiate, esclusa l'ultima mano.
    L'applicazione dell'ultima mano andrà eseguita dopo la posa del pavimento prima della carteggiatura dei fondi e della stesura dell'ultima mano di finitura.
  • Verificare che gli altri eventuali lavori da eseguire sul cantiere (murature, montaggio sanitari, ecc.) siano stati ultimati.
  • Verificare che l'umidità relativa dell’ambiente sia compresa tra il 45% e il 65% (può essere influenzata negativamente da una tinteggiatura recente delle pareti, un clima esterno troppo umido, ecc.).
  • Verificare che la temperatura dei locali sia quanto più possibile uniforme e compresa tra 16° C e 25° C.
    Al di fuori di questo intervallo i collanti o le eventuali vernici di finitura potrebbero subire alterazioni in fase di essiccazione.
  • Verificare che la temperatura dei locali in cui avviene la posa possa ritenersi il più possibile simile, in tutto il corso dell'anno, e specialmente nel periodo invernale, a quella dei locali sottostanti. In mancanza di queste condizioni è indispensabile tutelarsi adeguatamente dalla possibile insorgenza di fenomeni di condensa a livello del sottofondo. Tipiche situazioni a rischio elevato da questo punto di vista sono rappresentate da locali riscaldati che sovrastano dei porticati oppure garage non riscaldati o comunque ambienti in comunicazione diretta con l'esterno ed infine locali, specie se scarsamente riscaldati o addirittura refrigerati, sovrastanti ambienti particolarmente caldi e umidi (es. saune, piscine interne, palestre, ecc.).

    Va posta particolare attenzione alla collocazione della barriera vapore o schermo termico.
    Riportiamo un esempio di corretta stratificazione del sottofondo:



    Va infatti tenuto presente che se del caldo umido proveniente dall’ambiente viene a contatto con il freddo può generare condensa. Se il freddo che può provenire dalla caldana incontra prima l’isolante termico (schema B) viene stemperato ed arriva alla barriera vapore senza raffreddarla troppo ed è quindi scongiurato il rischio che si creino delle differenze di temperatura importanti.

    Se invece la barriera vapore va direttamente a contatto con il freddo che può provenire dai locali sottostanti (schema A) è possibile che eventuali microinfiltrazioni di caldo umido provenienti dall’ambiente che l’isolante termico non è in grado di fermare (in quanto è isolante termico alla temperatura ma non a tali microinfiltrazioni) creino dei problemi di condensa sulla barriera vapore con un’inevitabile trasmissione di umidità al massetto e quindi al parquet.


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